[Aggiornamento 30 luglio 2015]

Sull'argomento si vedano anche:

La fotografia ottimistica dell'INAIL per l'intero 2014, che però non tiene conto dei non-assicurati all'Ente (Ambiente&Sicurezza, 22 luglio 2015)

Gli infortuni sul lavoro sono veramente in calo? (di C. Soricelli, 11/7/2014)
«L'Osservatorio morti sul lavoro chiude per indifferenza» (di A. Fico / C. Soricelli, 3/10/2014)
Incidenti sul lavoro, l'osservatorio di Bologna chiude per 'indifferenza' (di C. Soricelli, 2/1/2015)

 

64ESIMA GIORNATA DELLE MORTI SUL LAVORO: I MORTI AUMENTANO E NON CALANO

 

di Carlo Soricelli

12 ottobre 2014

 

Oggi la 64esima giornata delle morti sul lavoro. Basta con la retorica di questa giornata!

Siamo a +11,6% rispetto al 2013 e +3,9% rispetto allo stesso giorno del 2008.

Come curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono stanco d'assistere ogni anno a questo rito inconcludente che è la giornata delle morti sul lavoro.

E' così tutti gli anni, si fanno dei bei discorsi, ci s'indigna, ma poi non si fa mai niente di concreto per alleviare queste tragedie che non sono mai diminuite da quando è stato aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1° gennaio 2008.

Se guardiamo il primo anno d'apertura dell'Osservatorio e andiamo a vedere quanti morti sui luoghi di lavoro c'erano l'11 ottobre di quell’anno, ci accorgiamo che si registra un aumento del 3,9%. Quel giorno del 2008 erano 501 sui luoghi di lavoro, sono oggi (11 ottobre 2014) 521.

Rispetto poi all'anno scorso siamo a un aumento spaventoso dell'11,6%. E questo nell'indifferenza generale ed è incredibile che si parli sempre di cali favolosi. anche le televisioni e la stampa fanno disinformazione, parlano di cose che non conosce e prende per buone notizie false e incomplete.

Basta occultare i dati veri! NON C'E' NESSUN CALO DELLE MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO!

Quindi basta vantarsi di presunti cali che non esistono e questo nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro. i morti da quell'anno si sono trasferiti in questi anni dagli assicurati INAIL a lavoratori precari, in nero, alle partite IVA individuali (spesso false perchè nascondono un rapporto dipendente).

E' ora che lo Stato si occupi concretamente di queste tragedie e che finalmente si accorga della vera entità del fenomeno che è molto più esteso.

Complessivamente se ci aggiungiamo ai morti sui luoghi di lavoro anche i morti sulle strade e in itinere si superano già abbondantemente i 1.000 morti.

  

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ANCHE IL GIUDICE GUARINIELLO DICE CHE I MORTI SUL LAVORO SONO IN AUMENTO

 

di Carlo Soricelli

20 ottobre 2014

 

Anche il Giudice Guariniello cita i dati dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.

E le morti sui luoghi di lavoro non solo certo in calo come si vuol fare credere all'opinione pubblica. Lo Stato spende centinaia di milioni di euro per la sicurezza, e se questi sono i risultati...

Io credo che per aspetti così importanti l'opposizione dovrebbe far sentire la propria voce e andare a vedere come vengono spesi questi soldi, e a chi vanno e come vengono fatti i controlli.

E i risultati quali sono, nonostante si voglia far passare il messaggio che calano? In questi anni sono sempre stati più o meno gli stessi o  in aumento a secondo degli anni, mentre le "statistiche ufficiali" parlano dal 2008 di cali addirittura a due cifre. Sono invece in aumento anche rispetto al 2008 nonostante la perdita di milioni di posti di lavoro.

E a morire sono soprattutto lavoratori in nero, precari, e partite IVA individuali che ormai sono milioni e coprono a tutti gli effetti lavori dipendenti.

In questo momento siamo, dall'inizio dell'anno, complessivamente sui luoghi di lavoro  a 532 morti contro i 473 del 2013 con un aumento dell'11,1%.

E con un aumento rispetto allo stesso giorno del  2008 del 2,3%. Il 19 ottobre 2008 erano 520.

Io credo sia un dovere approfondire questi aspetti, capire come mai la politica, la stampa e le televisioni non spiegano mai che l'INAIL monitora solo i propri assicurati e in tantissimi non lo sono, e tanti morti non hanno neppure la"dignità" di essere considerati morti sul lavoro.

Queste tragedie richiedono un'attenzione su diversi aspetti, anche sul piano culturale.

L'abolizione dell'articolo 18 provocherà un ulteriore aumento delle morti sul lavoro perchè chi non è protetto su questo aspetto, oltre ad avere stipendi da fame, non può nemmeno rifiutarsi di fare lavori pericolosi pena il licenziamento.

Cinque Stelle è contro l'abolizione del 18? Bene, ma metta in campo iniziative concrete e non solo proteste fini a se stesse, per evitare che questo articolo che dà "dignità" e non solo a chi lavora, non venga eliminato.

Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Grazie al Giudice Raffele Guariniello che cita i dati dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro in un'intervista al Fatto Quotidiano

 

RAFFAELE GUARINIELLO: “MORTI SUL LAVORO IN AUMENTO”
 
Il Fatto Quotidiano 18/10/14
Intervista di Andrea Giambartolomei
 
Non ci sono mai stati tanti morti sul lavoro come quest’anno. Eppure il tema della sicurezza manca alla discussione sul Jobs Act.
Raffaele Guariniello, sostituto procuratore di Torino, lancia l’allarme.
Con la crisi e i tagli delle imprese, le vittime sui luoghi di lavoro crescono.
Il Pubblico Ministero dei processi Thyssen-Krupp ed Eternit cita numeri preoccupanti: “Dall’inizio dell’anno i morti sono stati 511, senza contare quelli sulle strade e in itinere. Nello stesso periodo del 2013 erano stati 453”.
 
COSA SIGNIFICANO QUESTI DATI?
Sono un campanello d’allarme, soprattutto in un contesto come quello attuale.
 
LA SITUAZIONE ECONOMICA-SOCIALE STA FACENDO PEGGIORARE LE CONDIZIONI DELLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO?
E’ uno scenario possibile. Capisco che dobbiamo aiutare le imprese, ma non possiamo accettare che tutto ciò avvenga a scapito della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro. E non parliamo delle patologie professionali e dei tumori…
 
E’ UN PROBLEMA DI LEGGI E SANZIONI?
Sarebbe sbagliato dire: ‘Modifichiamo le leggi, aumentiamo le sanzioni’. Abbiamo già il Testo Unico della sicurezza sul lavoro [D.Lgs.81/08] e il Codice Penale e un regime sanzionatorio che se applicato è più che sufficiente per punire le violazioni.
 
COSA FARE ALLORA?
Bisogna dare un aiuto economico alle aziende virtuose, alle piccole e medie imprese, per far fronte ai costi legati alla sicurezza e alla formazione.
 
E NEI CONFRONTI DI CHI SBAGLIA?
Dare una risposta più penetrante e forte su due piani. Il primo è quello ispettivo: dobbiamo avere in tutto il Paese organi di vigilanza che facciano ispezioni accurate e non episodiche. Nei cantieri edili c’è la piaga degli infortuni mortali. Perché si lavora male e in nero? Il nodo sono i privati committenti che affidano i lavori a costi bassi recuperando sulla sicurezza. Gli ispettori devono capire quali sono le responsabilità reali.
 
E IL SECONDO PIANO?
Riguarda la Magistratura. I suoi interventi sono a macchia di leopardo e i processi vanno troppo a rilento. La prescrizione corre nei processi sulle morti bianche, dove gli accertamenti sono difficili e gli imputati ben difesi. Si dovrebbero irrobustire le strutture giudiziarie col personale amministrativo: inutile ridurre le ferie ai magistrati, se non si possono fare udienze al pomeriggio e i processi si prescrivono. Inoltre è necessaria una Procura Nazionale per questo settore.
 
COSA CONSIGLIEREBBE AL GOVERNO?
Si sta affrontando la questione “lavoro”: penso sia giusto farlo anche dal punto di vista della sicurezza. Lo scopo della discussione deve essere aiutare a trovarlo, il lavoro...e sicuro.
 

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MAI TANTI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO COME IN QUESTO ANNUS ORRIBILIS CHE E’ STATO IL 2014

 

di Carlo Soricelli

30 dicembre 2014

 

Sono quattordici i lavoratori morti in questi ultimi due giorni del 2014. Si spera che le notizie non siano vere, che esista ancora una fievole speranza di trovare in vita i cinque autotrasportatori imbarcati con il TIR sulla Norman Atlantic: si tratta di quattro napoletani e un messinese di cui non si sa più niente. Anche dei marinai turchi dispersi al largo di Ravenna dopo una collisione non si trova traccia. A queste probabili vittime occorre aggiungere altri due lavoratori morti in provincia di Latina e sull’autostrada A 20 Messina-Palermo.

Come ho già scritto più volte si sta chiudendo un anno orribile per chi lavora. 

E’ da quando ho aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1° gennaio 2008 che non ci sono tanti morti. Siamo a +12,8% rispetto all’intero 2013 e a +3,1 rispetto al 2008 e questo nonostante si siano persi da quell’anno milioni di posti di lavoro “buoni”. 

I morti sul lavoro si sono solo spostati da contratti a tempo indeterminato a quelli precari, in nero e partite IVA individuali. Da chi è assicurato all’INAIL e chi invece ha altre assicurazioni “precarie” o che addirittura non le ha.

E questo senza che sia ancora entrato in vigore il Jobs Act che produrrà un’ulteriore precarizzazione del lavoro, con conseguente aumento degli infortuni, anche mortali. 

Chi si opporrà più alla richiesta di svolgere un lavoro pericoloso se corre il rischio di essere licenziato con una scusa se si rifiuta? 

Occorre una svolta radicale e dare a chi ha un lavoro dipendente e a una falsa partita IVA una rappresentanza politica che adesso non hanno in parlamento. 

Basta divisioni nel mondo del lavoro. 

Impegniamoci tutti per dare una rappresentanza politica vera e diretta a chi lavora.

 

Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

 

 

[Fonti:
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Notiziario Know your rights!]